Colpevolizzati

Colpevolizzati

Il sistema di tracciamento è totalmente crollato, le reti ospedaliere sono in crisi dappertutto, la medicina territoriale praticamente non esiste più, la gestione della mobilità è stata un disastro. Poi c’è tutto il tema della organizzazione della scuola in presenza. Gran parte, insomma, dell’impatto tragico che la diffusione del virus sta avendo sulle popolazioni è da attribuire ai governi nazionale e locali.

Eppure, a fronte di tanta disorganizzazione, a fronte della tragedia vissuta da milioni di persone rimaste senza reddito e senza risarcimenti, la strategia comunicativa di chi avrebbe la responsabilità di assicurare reddito e salute è la colpevolizzazione dei cittadini. La colpa di tutto ciò che sta accadendo sarebbe di chi a piccoli gruppi va in spiaggia o sui colli. Eppure ormai tutte le ricerche ci dicono che la maggior parte del contagio avviene nelle case e sui mezzi di trasporto, nei supermercati magari, ma di sicuro meno mentre prendi il sole in spiaggia o passeggi sui colli.

Ma per la narrazione colpevolizzante le centinaia diventano migliaia e i gruppi familiari o i congiunti diventano assembramenti (che pure in parte ci sono stati), come se quegli stessi gruppi non si incontrebbero ugualmente nelle case. Ora ci manca solo che De Luca faccia uscire la macchina con la sua voce che annuncia il coprifuoco e Barbara D’Urso faccia alzare in volo gli elicotteri alla ricerca di runner sulla spiaggia. Poi saremo al completo.

Tutto questo colpisce soprattutto al Sud e in Sicilia. Come in un destino tragico che si vuole necessariamente avverare, mentre non si capacitano che ancora non ci siano i morti per strada, ci viene chiesto di chiuderci in casa in silenzio e senza soldi, senza neanche il diritto al sole sulla spiaggia e alla passeggiata sui colli. Perchè il sistema sanitario da noi crollerà, si sa. Come se la responsabilità non fosse la loro!

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