Ponte sullo Stretto e mucche da mungere

Ponte sullo Stretto e mucche da mungere

Ponte sullo Stretto e mucche da mungere : grandi infratrutture, servizi pubblici e bolle speculative, a cura di Luigi Sturniolo, con la collaborazione della Rete No Ponte, contributi di Luigi Sturniolo, Antonello Mangano, Peppe Marra, Stephanie Westbrook e Giuseppe Sottile, Terrelibere.org, 2009.

Cosa hanno in comune il Ponte sullo Stretto, una diga in Lesotho, la gestione dell’acqua in Calabria, i cumuli di rifiuti nel centro di Napoli, le razioni di pollo per i soldati in Afghanistan ed un hotel extralusso a Kartoum con vista sulle capanne di fango inondate dal Nilo? Sono tutti casi-esempio di una nuova strategia, l’economia basata sulle partnership tra pubblico e privato che “mungono” attività senza rischio. Al primo soggetto spettano i costi, al secondo i benefici. È l’economia delle infrastrutture inutili, addirittura non volute ed imposte al territorio. È l’economia dei disastri e delle guerre. Fino a poco tempo fa era il peggiore dei mali. L’intervento pubblico in economia oggi è centrale sia nella socializzazione delle perdite che nelle Partnership Pubblico Privato: “grandi opere”, servizi di pubblica utilità come acqua, gestione dei rifiuti, trasporti, persino l’economia dei disastri e delle guerre dall’Africa all’Afghanistan. Sono le “mucche da mungere”, costruite o gestite con denaro pubblico o garantito dallo Stato, ma pensate per portare profitto ai privati con operazioni ad alto rischio ed inutili per il territorio. Il Ponte sullo Stretto – esempio estremo di questa strategia può diventare un crack finanziario, una bolla speculativa pagata da tutti i cittadini.

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